lunedì 28 giugno 2010

Tango European Championship, riflessioni conclusive di un partecipante. II Parte


Mi ero ripromesso di non intervenire più sull’argomento, anche in relazione al lungo post pubblicato all’inizio ; nella vita, come nella pista, ritengo bisogna far posto agli altri e saper ascoltare.
Quando le posizioni sono diverse dalla mia, ma esposte in forma civile, corretta, come negli ultimi interventi letti su facebook , mi sento stimolato ad intervenire e poi eventualmente tacerò di nuovo a lungo, dando spazio ad altri.
Sull’infortunio della Stampa /TV che “ha dato i numeri”, alcuni di noi , me compreso, ci eravamo già espressi. Mi si permetta di aggiungere che fa parte di quella maniera tutta contemporanea di riportare le notizie … Mancano purtroppo cronisti veri, in grado di conoscere i fatti per riportarli senza manipolazioni o strafalcioni.
La superficialità imperversa, si veda ad es. l’ articolo “La rabbia dei tangueri e la rissa su Facebook”, La Stampa , 25 giugno. Mi fa specie che nessuno si sia espresso per contestare l’affermazione virgolettata secondo la quale il tango esisterebbe in Italia da 20 anni, affermazione grave perché riportato in tutta evidenza al centro della pagina, senza alcuna ripresa e o commento successivo.. E’ bene si sappia che il tango fa il proprio ingresso in Italia fin dal 1913, data nella quale si aprono le prime "aristocratiche" accademie. Il Centro Borges a Buenos Aires ha dedicato nei mesi scorsi una mostra al “tango italiano,” “il tango nomade “ della cosiddetta “ diaspora” ponendo in evidenza le complesse ramificazioni del tango in Italia… L’ostracismo iniziale della Chiesa ecc. ecc. L’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires ha inoltre prodotto una importante pubblicazione, che mi auguro venga presta tradotta in italiano, dal titolo “la Buenos Aires italiana”, vedi foto allegata. Altri importanti accordi ed eventi congiunti Argentina\Italia verranno attuati in occasione della festa del 150 anniversario dell’Unità d’Italia.
Le posizioni espresse dagli interventi su facebook sono molto più articolate e complesse di quanto riportato dall’articolo citato… ma si sa… meglio semplificare e banalizzare, seminando zizzania, come ce ne fosse bisogno, facendo da eco agli accenti più “rissosi” od offensivi.. come usa nella peggiore neotelevisione e tacendo su altri interventi più pacati e costruttivi

Venendo alla questione centrale, ciò di cui sarà difficile persuadermi è che la manifestazione “imputata” sia da proscrivere in quanto tale. Perché ? Mi chiedo.

Perché non può coesistere con altre ed essere una delle tante voci, espressioni di una “Capitale del Tango”?

Buenos Aires, culla del tango, non si sente menomata per il fatto di ospitare il campionato mondiale, che viene preparato con la disponibilità e collaborazione delle più importanti milonghe . Locali storici come Sin Rumbo, o Salon Canning, hanno aperto le loro porte per preparare e disputare le fasi eliminatorie.
Perché le stesse energie, senza che nessuno si senta con ciò obbligato, non possono essere convogliate anche in una manifestazione come il Campionato Europeo di tango che reca il coinvolgimento in prima persona del Governo de la Ciudad de Buenos Aires?

Comunque la si pensi la manifestazione si ripeterà, magari in un’altra città, ed in virtù anche semplicemente del passaparola, conterà sulla partecipazione non di 59 coppie provenienti da tutta Europa per il tango salon e 35 per il tango escenario , ( insuccesso? ) molte di professionisti, ma con significative eccezioni, bensì molte di più; alcuni di noi naturalmente seguiteranno nel frattempo a litigare sul “vero tango” ed a cimentarsi su altre questioni di lana caprina, come lanciare anatemi contro il business, il profitto….

Il business? Viene invocato come male da combattere…

Chi vive del proprio impieguccio di sicuro reddito, ha idea di cosa significa svolgere una professione tutt’altro che sicura come quelle in ambito artistico ? Penso ai miei colleghi di Liceo, pittori, scultori che peraltro hanno sostenuto dei concorsi, cioè delle” gare”, per ottenere la sicurezza economica di un impiego ; provate a domandare loro se senza le entrate sicure di fine mese avrebbero potuto seguitare con un’attività solo artistica. I maestri ballerini di tango professionisti non hanno neppure le spalle coperte dal Ministero della Pubblica Istruzione.

Il fatto che l’arte e la cultura siano beni immateriali non significa che non abbiano costi e non debbano permettere dei giusti guadagni, senza con ciò offendere i sentimenti “popolari”.

Ritornando al tango cittadino. Come tanti altri ho patito quando ha chiuso il Caffe Blue, quando ha chiuso la pregevole trasmissione radiofonica “Buena noche tango”.. e poi ancora il Procope… pezzi di storia del tango Torinese. Sapete perché hanno chiuso ? Per mancanza di capitali, di business.
Dove erano i professionisti della carta stampata? Dove erano censori del business? Mi sono trovato in scarsa compagnia a difendere queste “eccellenti esperienze” e ringrazio la Rivista Editango che sta resistendo tra mille difficoltà ( altro che business) , ricevendo spesso più critiche che elogi , per avermi dato la possibilità di esprimermi.

Raduni? Festival? Tango di strada?
Torino come Buenos Aires . Manifestazioni egregie di una città che vive anche di tango….

Domanda : perché devono essere vissute l’una contro l’altra ? Tutte fanno parte della variegata realtà del tango, perché demonizzare?

Il rischio è farsi imprigionare in quello che è uno dei mali dell’Italia di questi tempi, essere partitari di un gruppo o di una visione da contrapporre ineluttabilmente ad un’altra.

Personalmente non sopporto gli steccati, i muri… le barriere fisiche e mentali ….. e se tentando di superarle mi faccio male…. pazienza….

Don niko ( el tano )

venerdì 25 giugno 2010

Tango European Championship:reflexiones conclusivas de un participante.


Ha finalizado ayer en Turín el primer Tango European Championship, un acontecimiento de alcance mundial que ha tenido Turín como sede de desarrollo. En estas pequena lineas recorro la crónica de mi participación a la manifestación con el propósito de contribuir a destacar de ello algunos aspectos.

Antes del evento
Me encontraba en Buenos Aires, a los primero de mayo, cuando deshojando las páginas de Tangauta, célebre revista porteña, a lado de un artículo sobre la Fiesta del Bicentenario de la Liberación que de allí a algo más de un mes se celebraria en Buenos Aires, diviso una inserción de una página entera a colores dedicada al evento. Enseguida lo que me llama la atención son los logos de la ciudad de Turín, Provincia de Turín, Región Piamonte, a lado de aquel del Ciudad Autónoma de Buenos Aires.
Estupor, maravilla, luego alegría y orgullo por la elección de Turín. Muchos porteños sabian de mi procedencia turinés y percibí el hecho que Buenos Aires, mi ciudad "ideal" y Turín, mis ciudad "real" se encontraran, se hablaran, sobre el terreno de una danza que es cultura, historia, identidad. Como que si encontrara en esta página de revista casi la llave de lectura del porqué cerca de nosotros turineses de nacimiento o adopción el tango argentino aloja como en ninguna otra parte de Italia o de Europa.
En los días siguientes, frecuentando las milongas , todo el mundo me preguntaba sobre Turín, sobre el tango en mi ciudad , el entorno del tango, los maestros. “Turín capital europea del tango" no era por tanto solo un eslogan turinés. La inserción publicitaria, somariamente enumeraba las características del acontecimiento y desprendian términos como “Jurado", “Competición."
Sabia el echo que Claudia, mi compañera, no estaba tan propensa al participar en competiciones, , pero no tuve dificultad a convencerla. Como no partecipar a una evento de tal importancia y donde se rinde un reconocimiento a Turín? . Poniendo de parte cada indecisión, duda, aclarado que su nacionalidad venezolana no constituia un impedimento, decidimos rápidamente, vía correo electrónico de inscribirnos. ¿Cuál manera más indolora" de volver a Turín, si no descubriendo que un pedazo de Buenos Aires se habría trasladado con nosotros? Con lúdica euforia frecuentamos las últimas clases de técnica con nuestros amigos y excelentes maestros Fabián Camardelli y Bettina Vainer, hasta emprender el viaje de regreso



Durante el evento
Llegando a Turín, revisando los periódicos y escuchando los telediarios, nos dimos cuenta que la manifestación atravesaba los confines del tango y abrazaba el terreno de la cooperación internacional en ámbito cultural, con firma de protocolos entre el Ciudad Autónoma de Buenos Aires y el Ayuntamiento de Turín por la promoción de los correspondientes territorios y la realización de acontecimientos e iniciativas unidas en los sectores Arte, Cultura, Turismo y Ciencia.
Piamonte, como se sabe, ha dado una gran contribución, por la inmigración ,a la formación del nación Argentina y los vínculos entre las dos realidades geográficas y humanas son talladas en la identidad de las correspondientes poblaciones. Enseguida nos dimos cuenta que a pesar de las fuertes repercusiones nacionales e internacionales, el evento no tuvo aquella aceptacion coral que nos habríamos esperado, que los muchas almas del variegado mundo tanguero turinés no se encontraron en esta importante iniciativa.
Se habia formado un "partido del abtension/aversion” respecto a la manifestación, cuyo eco ha alcanzado el web tomando forma de invectiva, en algun caso, a mi juicio, ofensiva o sarcástica. Una manifestación de este alcance puede ser también criticada o hasta boicoteada, comentaba entre mi mismo, pero hace falta tener argumentos serios para poderlo hacer.

Reasumo estas "críticas” a la cuales intentaré oponer reflexiones:

Critica 1

Errores por parte de la organización del evento, externa a la ciudad de Turín, rea de no saber comunicar con la realidad local. Muchos maestros turineses no se habrían sentido involucrados e incorporados dentro de la manifestación y por este motivo se habrían sentido extraños al acontecimiento.

Respuesta

Nadie esta obligado a participar en una manifestación que llama y volverá a llamar, si se confirmara el próximo año, bailarines y turistas de toda Europa, este año lamentablemente poco informados por una campaña de prensa con algunos defectos, pero ya del próximo año indudablemente más claro y eficaz. Se puede vivir tranquilamente sin preocuparse del interés general de la ciudad en la cual se vive, del impacto turístico que alimenta una gran manifestación, del hecho que iniciativas de este género contribuyan a relanzar Turín en otros sectores que no sean sólo aquel industrial, que esta en crisis desde hace años. En síntesis, no es obligatorio nutrir un sentimiento de pertenencia.
Las Cassandras de la manifestación se pongan las manos en la cosciencia , antes de ir en pelegrinaje a la Administración Municipal pidiendo espacios y financiamiento para las mismas actividades. Hace falta “dar” para tener derecho de “recibir”, y la forma, aunque sea imperfecta, no puede ser un alibi para no llegar a la sustancia. Lo de que me entere, en algunos casos, es la posición comoda de quien únicamente pensando a la cura de su propio "particulare", para usar una expresión de Francesco Guicciardini, ha hecho recaer en su totalidad la responsabilidad de la no participación sobre los organizadores , responsables segun ellos, de todos los erores, asi como de la invasión de espacios ajenos, etcétera.

Conclusión sintética
: - quién no hace nada , es seguro que no corre el riesgo de equivocarse

Critica 2

LA COMPETICIÓN: ¿quién juzga quién? “El tango es un 'abrazo y por tanto no puede ser objeto de evaluación" y otras frases del mismo tenor, escuchadas o leidas.

Respuesta
A mi juicio se usa una definición equivocada, prefiero a la de Miguel Angel Zotto: "El tango es un acto de amor", este sí que huye de cada evaluación, no el abrazo que puede y tiene que ser mejorado, tambien gracias a juicios externos, ¿de otra forma a que servirian los maestros? Un error de postura también puede producir daños a la columna vertebral, no tiene sólo un relieve estético. Prefiero la honestidad de quien afirma que a pesar de una actividad de enseñanza de años y el haber pisado muchos palcos por una exhibición, admite de no querer someter a los rayos X de ojos atentos y competentes de maestros del calibre de Miguel Angel Zotto, Roberto Herrera, Claudio Hoffman, Gabriel Missè, Natalia Hills, las mismas virtudes tangueras.
En estos días, no sólo amigos sino también simples conocidos o desconocidos, se han acercado para confortarnos en la elección de someternos a una prueba tan dificil sobre el plan físico y psicológico. "No es de todos", nos han dicho. Brindo mi personal aplauso a todas las parejas participantes a la manifestación, a todo ellos digo :gracias por cuánto han sabido enseñarme dentro y fuera la pista. Hemos vivido días maravillosos de trabajo, espera, cambio, consejo mutuo y a veces también comparación cerrada, pero ésta es la vida. Se compite y se enfrenta en armonía o desarmonia desde cuando se nace, desafiando el terreno en que movemos los primeros pasos. ¿Por qué justo el tango debería quedar excluido por el juego de la vida? ¿Por qué una tal mutilación? Naturalmente como pasa a veces en la vida se puede no estar de acuerdo en los parámetros de evaluación o sobre los juicios expresados, pero no se me diga que no se expresan juicios cuándo se ve alguien bailar, se llega hasta interrogarse sobre quien sean los maestros, y los mismos tangueros a veces, con orgullo, declaran los nombres de los mismos maestros por un sentimento de orgullo de pertenecer a cierta escuela.


Critica 3 :

Precios altos….

Respuesta


Los gastos por persona por participar a la entera manifestación eran de 45 euros , por supuesto la organización no pudo realizar una inversión de tales proporciones sin necesariamente recurrir a patrocinador, financiaciones y taquilla.


Resumo los datos de la oferta :

a) la visión de una interesante exhibición sobre el tema: tango e inmigración, la primera que veo a Turín, las otras las he visto a Buenos Aires

b)un pass por 7 noches de milonga y precio reducido por el espectáculo final al Teatro Colosseo!!!!

c) Exhibición de parejas de bailarín profesionales, algunos de los quales entre los mejores en absoluto

d) Dj de Nivel internacional

e), Orquesta de alto prestigio

f) el derecho a participar en una competición de tango salon


g) Un espacio con instalación audio para probar de lunes a domingo por 9 horas al día con servicios y vestuarios más que decorosos


h) un servicio bar con precios honestos


i) la posibilidad de echar un vistazo e informarse sobre las prendas en exposición de algunos entre las mejores boutiques de tango de Turín y fuera Turín


l) la posibilidad de conocer, intercambiar ideas con bailarines, maestros procedentes de toda Europa.


f)Y en fin .... las emociones, muchas, como cuando se decide afrontar una prueba laboriosa.


Dejo a cada uno el derecho a traducir en otras matemáticas estos datos que son a mi juicio irrefutables.

Critica 4
Los fundamentalistas del tango o sea los que oponen manifestaciones “verdaderas”, auténticas a aquellas menos “verdaderas",

Respuesta


Esparcidores de discordia Un poco más templado de Dante, estamos en el siglo XXI, por la ley del contrapaso los obligaría a organizar GRATIS por un año manifestaciones de tango de alcance internacional en total ausencia de público y patrocinador.


Conclusiones.


Estoy seguro que los organizadores tendrán en cuenta la experiencia de este año y tratarán de hacer mejor el próximo año, a ellos va en todo caso mi agradecimiento por haber construido en poco tiempo, considerando las proporciones, un gran evento que tiene solidez y estructura para durar. Mi opinion es que tengo la esperanza que Turín sea confirmada cuál sede de la próxima reseña, deseando por la ocasión mayor cohesión y colaboración de parte de todos los que obran en el mundo del tango en esta ciudad.

Suerte a todos
Don Niko ( el tano)

martedì 22 giugno 2010

Mercoledì 23 giugno Circolo dei Lettori - Torino


ETNOTANGO FESTIVAL 2010
presenta
Mercoledì 23 giugno - Circolo dei Lettori, via Bogino 9, Torino
NO ES SOLO UNA HISTORIA DE UN AMOR

TAVOLA ROTONDA SALA GRANDE ore 15
Apre i lavori della tavola rotonda Vincenzo Cugusi

Accompagnano: i ballerini Fernando Gargaglione e Nancy Miceli
Intervengono:

Mariangela Sedda Scrittrice con “OltreMare” e “Vincendo l'Ombra”, Edizioni Maestrale

Maddalena Tirabassi Direttore AltreItaliecon “I motori della memoria. Le piemontesi in Argentina” Rosenberg 2010
Norma Victoria Berti Past President Associazione Argentino Italiana Piemonte con “Donne ai tempi dell'oscurità. Voci di detenute politiche nell'Argentina della dittatura militare”, Laissez-Passer 2010

Marcella Filippa Presidente Conservatoria Cucine Mediterranee Fondazione Vera Nocentini. Con “Movimenti migratori e culture alimentari nella Torino del Novecento”, Edizioni Lavoro, Roma

Interventi del
MEI -Museo Emigrazione Italiana (GE), Museo dell’ Emigrazione di Frossasco, Associazione Piemontesi nel Mondo, Associazione Argentino Italiana Piemonte,
Associazione dei sardi Kinthales

Modera
Nicola Di Concilio Storico e osservatore dei fenomeni del tango
Coordina e chiude i lavori - Monica Mantelli
Interventi musicali di
Giovanni Miszczyszyn – Flute- Ezio Borghese – Bandoneon – Marco Toma (Piano)

lunedì 21 giugno 2010

Tango European Championship,riflessioni conclusive di un partecipante.


Si è concluso ieri a Torino il primo Tango European Championship, un evento di portata mondiale che ha avuto Torino come sede di svolgimento. In queste righe ripercorro la cronaca della mia partecipazione alla manifestazione con il proposito di contribuire a metterne in luce alcuni aspetti.


Prima dell’evento

Mi trovavo a Buenos Aires, ai primi di maggio, quando sfogliando le pagine di Tangauta, celebre rivista porteña, a fianco di un articolo sulla Festa del Bicentenario della Liberazione che di lì a poco più di un mese si sarebbe celebrata in Buenos Aires, scorgo una inserzione di una pagina intera a colori dedicata all’avvenimento. Ciò che immediatamente richiama la mia attenzione sono i logos della città di Torino, Provincia di Torino, Regione Piemonte, a fianco di quello della Ciudad Autonoma de Buenos Aires. Stupore, meraviglia, poi gioia ed orgoglio per la scelta di Torino. Molti porteñi erano al corrente della mia provenienza torinese e percepivo il fatto che Buenos Aires, la mia città “ideale” e Torino, la mia città “reale” si incontravano , si parlavano, sul terreno di una danza che è cultura, storia , identità. Quasi incontrassi in questa pagina di rivista la chiave di lettura del perché presso noi torinesi di nascita o adozione il tango argentino alberghi come in nessun’altra parte d’ Italia e d’Europa. Nei giorni successivi ,frequentando le milonghe porteñe, fioccavano le domande su Torino, il tango, l’ambiente del tango, i maestri. “Torino capitale europea del tango” non era pertanto solo uno slogan torinese. L’inserzione pubblicitaria, per sommi capi elencava le caratteristiche dell’evento e spiccavano termini come “ Giuria”, “ Competizione”. Sapevo quanto Claudia, la mia compagna, fosse poco incline al partecipare a gare, competizioni, ma non ho avuto difficoltà a convincerla, usando quale principale argomento il fatto che a questo riconoscimento dato a Torino dovesse corrispondere un comportamento partecipativo. Mettendo da parte ogni esitazione , remora, verificato che la sua nazionalità venezuelana non avrebbe costituito un impedimento, decidiamo prontamente, via e-mail di iscriverci. Quale maniera più “ indolore” di ritornare a Torino, se non scoprendo che un pezzo di Buenos Aires si sarebbe trasferita con noi ? Con ludica euforia frequentiamo le ultime lezioni di tecnica con i nostri amici ed eccellenti maestri Fabian Camardelli e Bettina Vainer , fino ad intraprendere il viaggio di ritorno.


Durante l’evento

Giunti a Torino, sfogliando i giornali e ascoltando i telegiornali ci accorgiamo che la manifestazione valicava i confini del tango ed abbracciava il terreno della cooperazione internazionale in ambito culturale, con firma di protocolli tra la Ciudad Autonoma di Buenos Aires ed il Comune di Torino per la promozione dei rispettivi territori e la realizzazione di eventi e iniziative congiunte nei settori Arte, Cultura, Turismo e Scienza. Il Piemonte , è risaputo, ha dato un gran contributo attraverso l’immigrazione alla formazione della stato nazione Argentina ed i vincoli tra le due realtà geografiche ed umane sono scolpite nell’identità delle rispettive popolazioni. Immediatamente ci siamo però resi conto che nonostante le forti ripercussioni nazionali ed internazionali, l’avvenimento non aveva quel respiro corale che ci saremmo aspettati, che le diverse anime del variegato mondo tanguero torinese non si incontravano in questa importante iniziativa. Si era creato un “partito dell’astensione/avversione ” nei confronti della manifestazione, il cui eco ha raggiunto il web prendendo forma di invettiva , a tratti a mio giudizio, offensiva o sarcastica. Una manifestazione di questa portata può anche essere criticata o addirittura boicottata, mi sono detto, però occorre avere argomenti seri per poterlo fare.

Proverò a riassumere codeste “critiche ” cui tenterò di opporre delle riflessioni:

Critica 1

Errori da parte dell’Organizzazione dell’evento, esterna alla città di Torino, rea di non aver saputo interloquire con la realtà locale. Molti maestri torinesi non si sarebbero sentiti coinvolti ed incorporati all’interno della manifestazione e per questo motivo si sarebbero resi estranei all’evento.

Risposta

Non si è obbligati a partecipare ad una manifestazione che ha richiamato e richiamerà, se confermata il prossimo anno, ballerini e turisti da tutta Europa, quest’anno magari poco informati da una campagna stampa con alcune pecche, ma già dal prossimo anno sicuramente più chiara ed efficace. Si può tranquillamente vivere senza preoccuparsi dell’interesse generale della città in cui si vive, dell’indotto turistico che alimenta una grande manifestazione, del fatto che iniziative di questo genere contribuiscano a rilanciare Torino in altri settori che non siano solo quello industriale, peraltro “ in crisi” da anni. In sintesi, non è obbligatorio nutrire un sentimento di appartenenza.

Le Cassandre della manifestazione si mettano però la mano sulla coscienza quando in pellegrinaggio presso l’Amministrazione Comunale chiedono spazi e finanziamenti per le proprie attività. Bisogna dare per aver diritto di ricevere, e la forma, ancorché imperfetta, non può essere considerata un alibi per non giungere alla sostanza. Ciò che ho ravvisato, in alcuni casi, è la posizione di comodo di chi teso unicamente alla cura del proprio “particulare”, per usare una espressione guicciardiniana , ha fatto ricadere la responsabilità della non partecipazione unicamente su chi organizza… responsabile del deficit organizzativo, dell’invasione” di spazi altrui, ecc.

Conclusione sintetica : - chi non fa nulla certamente non corre il rischio di sbagliare.


Critica 2

LA COMPETIZIONE: chi giudica chi ? … “il tango è un ’abbraccio e pertanto non può essere oggetto di valutazione” ed altre frasi dello stesso tenore, ascoltate o lette….


A mio giudizio si usa una definizione sbagliata, preferisco quella di Miguel Angel Zotto : “Il tango è un atto d’amore”, questo sì che sfugge ad ogni valutazione, non l’abbraccio che invece può e deve essere migliorato anche grazie a giudizi esterni, a che servirebbero altrimenti i maestri, un errore di postura può produrre anche danni alla colonna vertebrale, non ha solo un rilievo estetico. Preferisco l’onestà di chi afferma che nonostante un’attività di insegnamento di anni e l’aver calcato diversi palchi per una esibizione , ammette di non essersela sentita di sottoporre ai raggi X di occhi attenti e competenti di maestri del calibro di Miguel Angel Zotto, Roberto Herrera, Claudio Hoffman , Gabriel Missè, Natalia Hills, le proprie virtù tanguere

In questi giorni , non solo amici ma anche semplici conoscenti o sconosciuti, si sono avvicinati a noi per confortarci nella scelta di sottoporci ad una prova così impegnativa sul piano fisico e psicologico. “Non è da tutti”, ci hanno detto…. Aggiungo il mio personale plauso a tutte le coppie partecipanti alla manifestazione, a tutte loro dico grazie per quanto hanno saputo insegnarmi dentro e fuori la pista. Abbiamo vissuto giorni meravigliosi di lavoro, attesa, scambio, consiglio mutuo e talvolta anche confronto serrato … però questa è la vita. Si compete e ci si confronta in armonia o disarmonia fin da quando si nasce, sfidando il terreno in cui muoviamo i primi passi. Perché proprio il tango dovrebbe restare escluso dal gioco della vita ? Perché una tale mutilazione? Naturalmente come spesso succede nella vita si può non essere d’accordo sui parametri di valutazione o sul giudizio espresso… però non mi si dica che non si esprimono giudizi quando si vede qualcuno ballare… anzi… si giunge persino ad interrogarsi su chi siano i maestri… gli stessi tangueri a volte, con orgoglio dichiarano i nomi dei propri maestri per l’orgoglio di appartenere ad una certa scuola.


Critica 3 :

Prezzi alti


Risposta


Ho partecipato all’intera manifestazione versando 45 euro all’Organizzazione che ovviamente non poteva realizzare un investimento di tali proporzioni senza ricorrere necessariamente a sponsor, finanziamenti e biglietteria .


Riassumo i dati dell’offerta :

a) la visione di una interessante mostra sul tema: tango e immigrazione, la prima che vedo a Torino, le altre le ho viste a Buenos Aires

b)un pass per 7 serate di milonga e prezzo ridotto per lo spettacolo finale al Teatro Colosseo!!!!

c) Esibizione di coppie di ballerini professionisti , alcune delle quali tra i migliori in assoluto

d) Dj di Livello internazionale

e) Orchestra di alto prestigio

f) il diritto a partecipare ad una competizione di tango salon

g) Uno spazio con impianto audio per provare da lunedì a domenica per 9 ore al giorno con servizi e spogliatoi più che decorosi

h) un servizio bar con prezzi onesti

i)la possibilità di dare un’occhiata ed informarsi sui capi di vestiario in esposizione di alcune tra le migliori boutique di tango di Torino e fuori Torino

l) la possibilità di conoscere, scambiare idee con ballerini, maestri provenienti da tutta Europa.

f)E poi… le emozioni, tante come quando si decide di affrontare una prova impegnativa.

Lascio a ciascuno il diritto di tradurre in altre matematiche questi dati che sono a mio giudizio irrefutabili.

Critica 4 I fondamentalisti del tango, ossia quelli che oppongono manifestazioni “ vere, autentiche ” a quelle “meno vere”, ….


Risposta

Seminatori di discordia…. Un po’ più mite di Dante, siamo pur sempre nel XXI secolo, ….per la legge del contrappasso li costringerei ad organizzare GRATIS per un anno manifestazioni di tango di portata internazionale in totale assenza di pubblico e sponsor .


Conclusioni.


Sono certo che gli organizzatori faranno tesoro dell’esperienza di quest’anno e cercheranno di fare meglio il prossimo anno, a loro va comunque il mio grazie per aver costruito in poco tempo, date le proporzioni, un grande evento che ha solidità e struttura per durare. Per quanto mi riguarda mi auguro venga confermata Torino quale sede della prossima rassegna, auspicando per l’occasione maggiore coesione e collaborazione da parte di tutti coloro che in questa città operano nel mondo del tango.


Buone cose a tutti


Don niko (el tano)

lunedì 14 giugno 2010

Triste notizia : il 12 giugno 2010 il Maestro Alfredo Marcucci ci ha lasciati


Marcucci ci ha lasciati.

Nato a Ensenada (Buenos Aires) il 14 settembre 1929, bandoneonista,direttore d'orchestra e arrangiatore, Alfredo Marcucci aveva suonato neglianni '40 e '50 nelle orchestre di tango di Julio De Caro, Enrique MarioFrancini e Carlos Di Sarli; poi, per 15 anni ha girato il mondo con i LosParaguayos. Risiedeva in Belgio, dove ha creato il Sexteto Veritango. Dal2004, in Italia, è stato fondatore, direttore e primo bandoneón dellaOrquesta Tipica Alfredo Marcucci.I musicisti della sua orchestra italiana lo ricorderanno sempre per il suotalento musicale, la sua raffinata intelligenza, la sua grande generosità,la sua infinita umanità.Addio Maestro.Per un profilo della sua carriera artistica:http://www.tipicamarcucci.it/marcucci.htm

Grazie per la diffusione di questa notizia.

Massimo Martino

domenica 13 giugno 2010

sabato 12 giugno 2010

La PRACTICA DE TANGO riprende mercoledì 23.06




Pausa mercoledì 16.06, per impegno al
European Tango Championship


La PRACTICA DE TANGO
con niko y claudia
riprenderà pertanto


mercoledì 23 giugno ore 20.30,
sempre presso il locale Kaleidos club di Torino, via C. Tenivelli 20/B..

A presto
Niko e Claudia

venerdì 4 giugno 2010

martedì 1 giugno 2010