sabato 15 marzo 2008

Un ricordo del Maestro Pedro Monteleone


“ Come sapete la Torino del tango è in lutto per la morte di Pedro Monteleone, un uomo che ha contribuito più di ogni altro alla diffusione del tango in Italia ed in particolar modo a Torino… il prossimo brano, un vals è dedicato a Pedro, da parte di tutti coloro che l’hanno conosciuto ed amato….” Più o meno con queste parole ieri sera nella consueta pausa di metà serata, la Dj Aurora, con voce accorata, ha dato la notizia della scomparsa del Maestro. Apprendo dalla sua voce il triste annuncio seguito dall'applauso commosso dei presenti alla serata della Maison Musique, applauso che si genererà spontaneo anche al termine di “desde el alma” le cui note , insieme ai gesti composti della pista, risuoneranno intense nella sala.
Desidero testimoniare il mio ricordo del Maestro, come l'ho chiamato, nelle rare occasioni che ho avuto di rivolgermi a lui. Ricordo il sorriso cordiale con cui accoglieva le persone all’ingresso della Milonga de Buenos Aires privilegiando le ore più tarde, quelle più intime, per entrare in pista, un premio per chi, come me , ha sempre amato l’atmosfera raccolta, onirica, che si genera quando le energie migliori sono state spese ma la sete di tango non si è ancora placata. Ricordo ciò che ho sentito e letto di lui, non avendo avuto la suerte di poterlo incontrare di persona per rivolgergli tante domande sorte in me dall’istante in cui ho deciso di dedicarmi alla disciplina del tango. Ricordo i tanghi ballati con Marcela al Torino tango Festival, esempi di tecnica e di grande passione, in grado di restituirgli quelle energie che la malattia progressivamente ed inesorabilmente gli andava sottraendo . Questa energia, caro Pedro, è l’ eredità che hai lasciato a tutti noi che condividiamo la tua passione ed è al tempo stesso il segno tangibile della Tua presenza che ci accompagnerà in questo meraviglioso viaggio che è il tango.

2 commenti:

elojopixel ha detto...

Pedro Monteleone era un grande. Ma voglio dire è, perché il suo ricordo rimarrà per sempre indelebile nei nostri cuori. Così come il suo carisma, i suoi consigli, la sua eleganza nel ballare
che deliziava coloro che lo ammiravano. Non ce la fatta a salutarci per l’ ultima volta nel nostro, ma anche sua creatura, il Torino Tango Festival. Si è allontanato in punta di piedi lasciandoci un grande vuoto intorno. A lui voglio dedicare un brano di un altro grande personaggio, un mito come lui, che piano piano se ne è andato:
L'uomo in frack
Domenico Modugno
È giunta mezzanotte
si spengono i rumori
si spegne anche l'insegna di quell'ultimo caffè
le strade son deserte
deserte e silenziose
un ultima carrozza cigolando se ne va
il fiume scorre lento
frusciando sotto i ponti
la luna splende in cielo
dorme tutta la città

solo va un uomo in frack
ha il cilindro per cappello
due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo
la gardena nell'occhiello
e sul candido gilet un papillon
un papillon di seta blu

s'avvicina lentamente con il cedere elegante
ha l'aspetto trasognato malinconico ed assente
e non si sa da dove vien
ne dove va
chi mai sarà
quell'uomo in frack

Buona notte
va dicendo ad ogni cosa
ai fanali illuminati
ad un gatto innamorato
che randagio se ne va

È giunta ormai l'aurora
si spengono i fanali
si sveglia a poco a poco tutta quanta la città
la luna si è incantata sorpresa impallidita
pian piano scolorandosi nel cielo sparirà

Sbadiglia una finestra sul fiume silenzioso
e nella luce bianca galleggiando se ne van
un cilindro un fiore e un frack
galleggiando dolcemente lasciandosi cullare
se ne scende lentamente sotto i ponti verso il mare
verso il mare se ne va
chi mai sarà
chi mai sarà
quell'uomo in frack

Addio al mondo
ai ricordi del passato
ad un sogno mai sognato
ad un attimo d'amore che mai più
ritornerà
SARAI SEMPRE NEI NOSTRI CUORI

Miguel

Anonimo ha detto...

good start